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Tecnica e laboratorio: lo stecco gelato

Nel mondo del gelato, c’è sempre stato quello che viene solitamente chiamato con il nome di Paleta, o Polo, come viene chiamato nei Paesi latino-americani ed in Spagna; in Italia, si tratta dello “stecco” gelato. Anche a livello domestico ci sono i “ghiaccioli”, realizzati in casa con alcuni piccoli stampi collocati nel congelatore.

L’industria però, grazie ad enormi cartelloni e poster pubblicitari, ha proposto molto questo tipo di gelato soprattutto come acquisto/consumo da impulso.

Chi non ha mangiato almeno una volta nella sua vita, un ghiacciolo al gusto di limone, forse il migliore venduto in tutto il mondo?
Chi, guardando un film al cinema, non ha mangiato un “pinguino” ricoperto di cioccolato croccante o per quale ragazzo le sue labbra non sono state colorate, degustando al mare un “Calippo” di diversi colori e sapori?

Al di là dei ricordi che ognuno di noi conserva nella sua memoria, alcuni anni fa gli stecchi gelato sono entrati prepotentemente nelle gelaterie di tutto il mondo e, addirittura, hanno aperto negozi specializzati in questo tipo di prodotto, apprezzato dai consumatori specialmente nelle zone calde e umide con colori attraenti donando dolcezza e refrigerio.

In franchising, in modo spontaneo o associato a gelaterie artigianali, i “concetti” legati agli stecchi (“paleta”), hanno preso piede in molti Paesi come il Brasile, la Colombia, l’Ecuador, diventando in alcuni casi veri e propri successi nel settore del gelato.

Composto principalmente da un piccolo laboratorio e da una vetrina espositiva, le attività dove si propongono esclusivamente stecchi sono sempre accompagnate da un buon “topping table”, dove vengono esposte e serviti, un’ampia gamma di sciroppi, granelle, cereali che rendono lo stecco più attraente ed appetitoso agli occhi dei consumatori.

Entrando un po ‘di più nel campo della produzione, vedremo che “paletas” o “Gelati su stecco”, come definiti in Italia, sono fondamentalmente di 4 tipi:
– il “Ghiacciolo” è il classico “ghiacciolo” con un alto contenuto di acqua e il 20% di solidi nella miscela, naturalmente aromatizzato o con una gamma di aromi e colori;
– lo “Stecco gourmet” ha un contenuto di solidi più alto e più “nobile” che può anche essere aromatizzato naturalmente o artificialmente (richiede una formulazione leggermente più tecnica, al fine di ottenere un buon risultato);
– lo “Stecco areato” partendo dalla stessa ricetta del gourmet si utilizza un gelato con più overrun;
– lo “Stecco semifreddo” che può essere sviluppato da una base semifreddo, sia industriale che artigianale può essere modellato in stampi in silicone e ricoperta di cioccolato o altri topping.

Da questi 4 metodi di lavoro di base, possono essere sviluppati diversi tipi di stecchi (tra gusti e qualità) che saranno quindi esposti già “rivestiti” (con la copertura) o “grezzi” cioè, da personalizzare in base alle preferenze del cliente al momento.